mercoledì 12 novembre 2008

Enzo Cucchi e l' "inconscio"

L'artista eclettico!


Nasce a Morro d'Alba, un paese rurale vicino ad Ancona il 14 novembre del 1949.
Egli trascorre la sua gioventù nel capoluogo e trova lavoro come assistente presso restauratori di libri e quadri.
Inizia a dipingere come autodidatta, vincendo anche numerosi premi!
Poi si allontanerà da questa attività per dedicarsi alla poesia.
Verso la metà degli anni settanta si reca a Roma dove riprende la sua attività artistica.



Qui avviene l'incontro con molti dei più importanti artisti riconosciuti per le loro abilità pittoriche tra cui Sandro Chia e Enzo Cucchi, con i quali lavora a stretto contatto.
Fin da subito il lavoro di Cucchi si impone per la sua originalità rispetto ai canoni e le tendenze predominanti alla fine degli anni settanta,le quali giocavano per lo più sullo sperimentalismo.
Cucchi riusa la tecnica sperimentale, recuperando però i mezzi espressivi tradizionali.
Egli compone installazioni con i più disparati materiali compositivi dislocati liberamente nello spazio compositivo, ma utilizzati come supporto dell'immagine dipinta, scolpita o disegnata.
Le sue opere vengono esposte presso varie gallerie italiane, in particolare presso Emilio Mazzoli a Modena nel 1979 e GianEnzo Sperone a Roma e New York nel 1981 e nel 1985.
Anche oggi l'artista opera e collabora con Sandro Chia e Mimmo Paladino, i protagonisti della Transavanguardia.




Per Cucchi la pittura, la scultura e il disegno diventano strumenti necessari per esternare la propria interiorità; le sue immagini fanno riferimento ad un universo poetico spesso allusivo al mondo popolare e alla sua cultura oppure si danno come l'emissione diretta dell'inconscio. La sua è una forma d'arte radicata nella memoria esistenziale, ma che riesce ad essere coinvolgente in senso emotivo ben al di là dell'appartenenza ad una comunità distinta.
Enzo Cucchi vive oggi tra Ancona e Roma, egli viene considerato il più visionario tra gli esponenti della Transavanguardia che a partire dagli anni ottanta diviene artista di fama internazionale.
Questo dovuto anche al suo trasferimento a Roma avvenuto circa verso la fine degli anni settanta, cambiamento sostanziale nella vita dell'artista, il quale abbandona l'attività poetica, per dedicarsi quasi esclusivamente alle arti visive e collaborando con i più noti artisti della Transavanguardia già citati precedentemente.



Cucchi segnato da questi profondi mutamenti raggiunge una maturità espressiva notevole.
La sua pittura è un'aggregazione di più forme, di più concetti e più materiali che si avvale dell'espressione invasiva del gesto, attraverso il quale la tela assurge a ricettacolo di immagini e pensieri, veicoli di un discorso frastagliato in mille sospensioni.
La presenza di simboli disparati, di matrice classica o onirica, si sovrappongono sul tessuto cromatico da cui sembrano emergere.
La perdita delle coordinate spazio temprali con un indisciplinato uso dei colori, un pò accennati, un pò violenti, sfruttano tutte le possibilità tecniche artistiche, dalla pittura alla ceramica, al mosaico, al bronzo.
Questo interesse da parte dell'artista di far convergere tutte le discipline, hanno portato l'artista a muoversi in diversi campi, quali la moda, il design e l'architettura.


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