mercoledì 5 novembre 2008

ARTE POVERA



Il movimento nasce nell'ambito dell'arte concettuale che polemizzava l'arte tradizionale, della quale rifiuta tecniche e supporti per fare ricorso a materiali "poveri"come terra, legno, ferro, stracci, plastica, scarti industriali, con l'intento di evocare le strutture originarie del linguaggio della società contemporanea dopo averne corroso abitudini e conformismi semantici.
Una forma espressiva tipica di questo movimento artistico è "l'installazione" che mette in relazione l'opera con l'ambiente.



Molti critici, tra cui Germano Celant figlio della tradizione del teatro in movimento di Grotowski, definisce l'arte povera con queste parole: "nel ridurre ai minimi termini, nell'impoverire i segni, per ridurli ai loro archetipi".

Molti sono gli artisti che aderiscono a questo innovativo movimento, figlio di una società tecnologicamente avanzata che porta al limite, fino alla rottura i significati puri dell'arte, in modo da stimolarla a ribellarsi ad una società schiava del consumismo fino a ritornare alle origini e ad una profonda interrogazione con il sé.

Tra i vari artisti ricordiamo i più emblematici: Mario Merz, Michelangelo Pistoletto e Pino Pascali.


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